L’investigatore privato è abilitato per legge a svolgere indagini in questo campo, raccogliendo prove che possono essere usate in tribunale ai fini di separazione, divorzio, mantenimento.

La professionalità dell’investigatore è essenziale in questo tipo di indagini, in quanto vanno tutelate al massimo la riservatezza, nonché lo stato d’animo del cliente.

In questo senso, deve instaurarsi un certa fiducia tra cliente e professionista, di modo che l’interessato possa essere a suo agio nel raccontare situazioni e indizi che lo hanno portato a sospettare un tradimento.

Le informazioni  che dovranno essere fornite dal cliente riguardano i dati personali , la descrizione dell’abitazione e dei mezzi di trasporto, nonché interessi e principali amici e parenti frequentati dall’indagato/a.

L’indagine si sostanzia in appostamenti e pedinamenti volti a verificare frequentazioni sospette da parte dell’investigato, opportunamente documentate da foto e video. Inoltre, è importante, una volta accertata l’infedeltà coniugale, capire lo stato sociale della persona terza e la sua posizione, per comprendere se ci potranno essere tentativi di ricatto economico nei confronti dell’investigato.

La brama di scoprire tutto e subito, il pesante coinvolgimento emotivo, la vergogna possono condurre i soggetti ad improvvisare indagini “fai da te”; importante, dunque, è far comprendere l’importanza dell’investigatore quale figura terza, professionale, erudita sulla normativa in merito e scevra da moti di impeto o di rabbia che potrebbero compromettere le investigazioni e la raccolta di prove.

Inoltre, a tal proposito, è utile sottolineare quanto sia importante la pazienza del cliente: informare o far trapelare informazioni all’investigato prima della chiusura dell’indagine ne potrebbe inficiare l’interno corso, nonché i risultati (in quanto gli atteggiamenti incriminanti dell’investigato potrebbero venire meno, avendo la consapevolezza di poter essere scoperto).