LA DROGA DELLO STUPRO

La “droga dello stupro” è un termine che evoca una realtà allarmante e inquietante, una sostanza utilizzata per privare le vittime del proprio libero arbitrio e consentire agli aggressori di perpetrare violenze sessuali. Si tratta di una pratica crudele e subdola che ha suscitato crescente preoccupazione tra le autorità e la società civile. 

Si riferisce a sostanze psicoattive come il gamma-idrossibutirrato (GHB), la ketamina, il rohypnol e altre benzodiazepine, somministrate a una persona senza il suo consenso per renderla vulnerabile agli abusi sessuali. Queste sostanze possono essere mescolate in bevande alcoliche o somministrate sotto forma di pillole, spesso senza che la vittima ne sia a conoscenza.

Anche se mancano dati precisi sul numero esatto di casi legati all’uso della droga dello stupro, è ampiamente riconosciuto che si tratti di una pratica diffusa e in crescita. Le vittime spesso non ricordano cosa sia successo a causa degli effetti amnesici delle sostanze, rendendo difficile la raccolta di prove e l’identificazione degli aggressori.

Autorità e organizzazioni non governative stanno intensificando gli sforzi per combattere il fenomeno della droga dello stupro e le leggi sono state rafforzate per punire più severamente chi commette questo tipo di crimine.

È essenziale fornire alle vittime di stupro la protezione e il sostegno necessario. Devono essere incoraggiate a denunciare gli abusi subiti e ad accedere a servizi di assistenza medica e psicologica. È fondamentale che le istituzioni offrano un ambiente sicuro e rispettoso in cui le vittime possano trovare sostegno e giustizia.

In conclusione, la droga dello stupro rappresenta una grave minaccia per la sicurezza e la dignità delle persone. Un impegno collettivo è necessario per combattere questa forma di violenza e garantire alle vittime il sostegno e la protezione di cui hanno bisogno per guarire e riprendersi dai traumi subiti.

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Whistleblowing

Il whistleblowing è il processo attraverso il quale un individuo, solitamente un dipendente di un’organizzazione, rivela informazioni riservate o segrete riguardanti comportamenti illeciti, pratiche scorrette, violazioni di legge o etica all’interno dell’azienda o dell’ente in cui lavora.

Dal 15 luglio 2023 le autorità hanno introdotto piattaforme di whistleblowing criptate per consentire alle persone di segnalare violazioni senza rivelare la propria identità.

Quando si tratta, però, di gestire le segnalazioni di presunte violazioni o comportamenti illeciti all’interno di un’azienda, potrebbero esserci situazioni in cui le aziende si rivolgono agli investigatori privati per condurre indagini approfondite. Queste indagini possono essere finalizzate a verificare o approfondire le informazioni ricevute attraverso i canali di whistleblowing, identificare i fatti o raccogliere prove in merito alle violazioni segnalate.

Gli investigatori privati potrebbero svolgere un ruolo cruciale nel garantire che le indagini siano condotte in modo professionale, discreto e conforme alla legge, proteggendo allo stesso tempo l’anonimato del segnalante e garantendo che le informazioni raccolte siano valide e utilizzabili nel contesto legale o aziendale.

Assegno di separazione ed assegno di divorzio

Una sentenza della Corte di Cassazione, chiarisce come l’assegno di separazione possa essere differente dall’assegno di divorzio, dato che vengono valutati parametri diversi per stabilirne l’entità. Dunque, per definire l’assegno di divorzio, il giudice non può fare riferimento solo alla situazione che era presente al momento della separazione, ma deve vagliare le condizioni attuali degli ex coniugi.

http://www.laleggepertutti.it/77156_assegno-di-divorzio-quanto-dipende-da-quello-di-separazione

La violazione di privacy viene punita

Balza all’occhio come la violazione di privacy sia punita. In questo caso specifico, trattasi dell’utilizzo illecito di un gps da parte di un ex convivente; vi ricordiamo, dunque, di rivolgervi sempre a dei professionisti per avere una consulenza, informarvi su ciò che è legalmente previsto e, quando è il caso, agire con tutte le autorizzazioni del caso.

http://www.federprivacy.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1338%3Aviola-la-privacy-della-ex-con-il-localizzatore-gps-denunciato&catid=42%3Aprivacy-a-societa&Itemid=198

Lecito ed utile l’intervento dell’investigatore privato

Ancora una volta, la Cassazione ha sottolineato che assoldare un investigatore privato al fine di provare una infedeltà tra coniugi sia assolutamente legale. Inoltre, la stessa Cassazione ha giudicato ammissibili, utili ed esaurienti le prove di un tradimento raccolte dall’investigatore. Ed in caso fosse necessario, l’investigatore potrà testimoniare in giudizio riportando relazione di ciò che ha documentato.

http://www.laleggepertutti.it/51282_investigatore-privato-si-alla-prova-del-tradimento

Summer Security Camp 2014

Il gruppo investigativo dell’agenzia ha partecipato durante il 2014 a svariati seminari, corsi di aggiornamento e di approfondimento. E’ prerogativa dell’agenzia la costante formazione del personale.
L’ultimo corso seguito è stato il Summer Security Camp, organizzato dalla École Universitaire Internationale a Firenze: una tre giorni full time di circa 25 ore di corso.
Sono state trattate materie come: corruzione sistemica, infiltrazioni mafiose, negoziazione ostaggi, intelligence, antiterrorismo, comunicazione ai familiari di vittime di incidenti critici, comunicazione strategica.
I docenti,  personale operativo e specializzato di fama internazionale, hanno presentato gli argomenti in chiave pratica, fornendo nozioni, esempi, spunti critici, casi concreti.
Condivideremo, perciò, alcune “pillole informative” sui temi studiati.

Assegno di mantenimento e sequestro

Una delle attività proprie dell’investigatore privato concerne la raccolta delle prove inerenti ad una infedeltà coniugale o prove atte a modificare le cifre del cosiddetto “assegno di mantenimento”, addebitato ad un coniuge a beneficio dell’altro.

L’assegno di mantenimento è addebitato al coniuge che in un certo qual modo “subisce” la separazione: quindi, spetta a chi non è stato causa principale della rottura ed, inoltre, nel caso in cui il soggetto non abbia adeguati introiti propri per mantenere se stesso o la prole dopo la separazione.

In caso di inadempienza del coniuge al versamento dell’assegno, sussistono diversi rimedi offerti dalla legge; tra questi, vi è il poco citato sequestro. Difatti,  l’ art. 156, comma 6, del codice civile stabilisce che il coniuge a cui spetta l’assegno può rivolgersi al giudice in caso di mancato versamento, ottenendo il sequestro di parte dei beni dell’obbligato, nonché ordinare ad eventuali terzi, che sborsano periodicamente somme all’obbligato, di destinare una parte delle suddette o la totalità al coniuge avente diritto.

Il sequestro non è relazionato alla gravità dell’inadempimento: quindi, anche sporadiche mancanze possono essere punite, utilizzando il sequestro proprio come garanzia del creditore.

Inoltre, il giudice può disporre, proprio in caso di pericolo di inadempienza, che il coniuge obbligato presti ulteriore garanzia, reale o personale.